TEATRO PER ADULTI

Barbara underground

 

insegnante: Andrea Lupi – Barbara Scaringella

 

Andrea Lupi, attore, musicista, regista, fin da bambino riporta nei suoi corsi gli insegnamenti appresi in anni di frequentazione del centro per la Ricerca e Sperimentazione teatrale di Pontedera e con il Gruppo Immagini con i quali ha lavorato in Italia e all’estero conoscendo e lavorando con grandi maestri del Teatro quali Roberto Bacci, Dario Marconcini e Giovanna Daddi, Jerzy Grotowsky, Eugenio Barba, Silvia e Luisa Pasello, Stefano Vercelli, Francois Khan, Kakà Carvalho e molti altri. Parte importante è il lavoro sull’improvvisazione teatrale, uso del corpo e della voce, testo, acrobatica, gestione dello spazio e dei materiali scenici.

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Il metodo usato da Barbara Scaringella si ispira alle teorie di Konstantin Sergeevic Stanislavskij, rielaborati poi da Lee Strasberg, sul concetto dell’ immedesimazione totale nel personaggio.
Secondo questo metodo l’attore non “recita” un ruolo, non “interpreta” un carattere, ma “diventa” il personaggio.

 

Laboratorio ragazzi-adulti.

Il corso e’ aperto a tutti, ed ha l’obiettivo di sviluppare la consapevolezza dei propri strumenti interni ( chi sono, come sono e cosa voglio).e si articola su piu’ fasi:

 

  1. Ogni incontro inizierà con un risveglio del corpo, attraverso esercizi di riscaldamento e di rilassamento, improvvisazione, che permetteranno all’allievo di aprirsi all’ascolto di se stesso e degli altri, così da poter affrontare gli esercizi successivi senza resistenze e tensioni.
  2. Uso della voce:Per un attore o un’attrice, e’ infatti fondamentale saper usare la fonazione in maniera corretta. , così da preservare la voce ed evitare eventuali disturbi che possono nascere con il tempo, percio’ deve essere usata come se fosse uno strumento musicale, modulandola e variando il tono e va educata con degli specifici esercizi. Ad esempio uno degli esercizi più importanti è quello di riuscire a parlare respirando con il diaframma e quindi occorre innanzitutto imparare ad avere una buona respirazione.
  3. Lavoro sensoriale ed emotivo, dove l’allievo imparerà ad avvicinarsi alle proprie emozioni; le tecniche usate saranno quelle della memoria emotiva, l’uso e lo sviluppo dell’immaginazione, e la memoria sensoriale. L’obiettivo di questo lavoro è quello di aiutare l’allievo a richiamare alla memoria sensazioni ed emozioni del proprio passato e di riviverle a “comando”. In tal modo , invece di fingere uno stato emotivo in scena o pretendere di provare esattamente le stesse emozioni del personaggio, richiama e rivive le proprie emozioni risultando così vivo e credibile.

 

4) Analisi del testo:

Una volta appreso come stare in scena con uno scopo e come comunicare all’esterno un’emozione, si passerà ad uno studio approfondito della costruzione del personaggio partendo dalla vita emotiva dello stesso. Si analizzerà una sceneggiatura o brano teatrale ed ogni allievo, attraverso gli strumenti acquisiti ,creerà il personaggio partendo dalle domande “chi sono io personaggio”, “quali sono le circostanze date”, “qual è l’obiettivo”, “, “l’ostacolo”, e “l’azione della scena”

 

 

Formazione personalizzata.

Possibilità di adattare il metodo e le lezioni in base alle esigenze degli allievi. La formazione è finalizzata al raggiungimento degli obiettivi fissati insieme agli allievi, e quindi anche gli esercizi, la strumentazione e la tempistica sono adattati di conseguenza.

Per esempio, chi vuole suonare per hobby, nella tranquillità di casa sua, magari solo per rilassarsi, ha delle esigenze completamente diverse da chi invece si pone l’obiettivo di fare dei concerti, o addirittura di diventare un musicista professionista, e quindi le lezioni si devono adattare.

Allo stesso modo chi viene a fare teatro da noi proviene da esperienze estremamente varie, e con le più disparate motivazioni: c’e chi viene per aumentare la propria consapevolezza e fare un lavoro su di sé, c’è chi viene perchè effettivamente vuol fare l’attore professionista, o almeno è in quell’ ordine di idee, e c’ è anche chi viene perchè semplicemente “si sente bene” sul palco