insegnante: Stefano Tognarelli
STEFANO TOGNARELLI
Si laurea nel 2005 a Bologna in DAMS Teatro con una tesi sul teatro di marionette di Guido Ceronetti ed inizia le prime collaborazioni teatrali con attori e registi professionisti. Nel 2006 partecipa al percorso di formazione professionale “L’attore europeo tra teatro danza e musica” presso il Teatro Due di Parma lavorando con personalità come lo scenografo Csaba Antal, la danzatrice Malou Airaudo, l’attore Valerio Binasco e il regista Claudio Longhi. Nel 2007 entra a far parte dell’associazione culturale Mimesis con la quale intraprende un percorso di produzione e collaborazioni a livello nazionale ed un parallelo lavoro territoriale nella provincia di Pistoia dove sviluppa tutt’ora progetti formativi nelle scuole di ogni ordine e grado. Collabora dal 2016 con AGITA (per il teatro, nella scuola, nel sociale) per la realizzazione del festival di teatro educativo “Strade Maestre” di Altopascio (Lu). Dopo aver conseguito la certificazione DITALS insegna italiano a stranieri migranti presso strutture di accoglienza in Toscana.Collabora con cooperative sociali per la realizzazione di progetti di integrazione interculturale utilizzando il teatro come strumento di superamento delle barriere culturali e sociali.
Laboratorio bambini
Giocare è una cosa seria
laboratorio teatrale 6-10 anni
In un’epoca caratterizzata da una grande facilità di distrazione, densa com’è di input diversi e continui, dove l’automazione ha portato sempre più lontano da un contatto vero e proprio con la terra (l’elemento, o meglio, gli elementi cioè, che ci hanno generato e sono alla base della nostra vita) e ad una sedentarietà estraniante, si corre il rischio di perdere la capacità di stare con gli altri, di sapersi relazionare, di saper costruire qualcosa. Il teatro si pone in questa problematica tutta contemporanea come uno strumento dai modi antichi, quasi ancestrali, perché prevede la presenza attiva di tutti i suoi partecipanti, la necessità di stare nel qui ed ora, attenti agli altri e a se stessi nel compartecipare ad una creazione.
Attraverso il gioco, che è il nucleo centrale di questa arte (non a caso in inglese recitare si dice play), percorreremo da più punti di vista le sue possibilità, in un viaggio verso una maggiore conoscenza di sé e degli altri. Esercizi di attenzione, di collaborazione, di ascolto, di creazione di insieme saranno i mezzi con i quali cercheremo di valorizzare le peculiarità e unicità dei singoli mettendole a disposizione del gruppo.
Il rapporto con il testo (dalle filastrocche ai piccoli estratti drammaturgici che verranno giocati in questo percorso) sarà palestra per accrescere le proprie capacità comunicative.
Il laboratorio si concluderà con uno spettacolo finale che verrà presentato alla comunità.
Il percorso
In una prima fase il lavoro si struttura su due livelli a partire dalla necessità di acquisire, risvegliare, conoscere la grammatica del corpo e della fantasia. Attraverso giochi ed esercizi indagheremo la relazione tra il corpo e lo spazio, considerando questo rapporto anche alla luce della recentissima esperienza dettata dalle direttive imposte dall’emergenza sanitaria. Il limite, dunque, come possibilità.
Accompagneranno questa fase alcuni esercizi di creazione fantastica ispirati alla poetica di Gianni Rodari e non solo.
In una seconda fase le bambine e i bambini inizieranno il percorso per la realizzazione di uno spettacolo aperto alla comunità. Il momento dell’esibizione è un traguardo importante ed un’opportunità unica di confronto e di crescita, affrontando paure, ansie, preoccupazione e, soprattutto, divertirsi!